Betaidrossibutirrato tipologie e benefici

Il Beta-Idrossibutirrato, anche noto come acido beta-idrossibutirrico, appartiene alla famiglia degli acidi carbossilici. È una sostanza chimica che viene prodotta nel corpo come risposta alla ridotta capacità di digerire glucosio per produrre energia. La sua formula chimica è CH3CH(OH)CH2CO2H.
Il Beta-Idrossibutirrato unito ad un piano alimentare ipocalorico, sembrerebbe aiutare e favorire la perdita di peso.

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Caratteristiche e biosintesi del Beta-Idrossibutirrato
betaidrossibutirrato

Più nel dettaglio il Beta-Idrossibutirrato appartiene alla famiglia dei chetoni e nello specifico è un chetone appartenente alla tipologia endogena: si origina all’interno dell’organismo umano e per l’esattezza nel fegato.

Si distingue quindi da quelli esogeni che al contrario vengono assunti dall’esterno, per via orale come ad esempio nel caso di food supplement (integratori alimentari), per stimolare lo stato di chetosi all’interno dell’organismo. Tuttavia i chetoni esogeni sebbene favoriscono la chetonemia, potrebbero inibire la chetogenesi.

Ciò è dovuto ad una naturale difesa che mette in atto il nostro organismo: più alti sono i livelli di chetoni già presenti nel sangue e meno il corpo ne produce. Avviene dunque un rallentamento nella produzione di chetoni, per evitare che il sangue diventi troppo acido.

Nell’uomo, il Beta-Idrossibutirrato viene sintetizzato nel fegato attraverso il metabolismo degli acidi grassi, dal β-idrossi-β-metilbutirrato o dagli amminoacidi chetogenici, attraverso una serie di reazioni che metabolizzano questi composti in acetoacetato, il primo corpo chetonico che si produce durante uno stato di digiuno.

Tipologie di Beta-Idrossibutirrato

Il Beta-Idrossibutirrato è un acido naturale prodotto dall’organismo in risposta ad una dieta con bassa assunzione di carboidrati e in risposta a digiuno o fame. Esistono ben due tipi di Beta-Idrossibutirrato (BHB) che il corpo umano è in grado di produrre:

– D-BHB usato per energia efficiente che ha anche effetti anti invecchiamento;
– L-BHB usato in misura minore per l’energia e per la sintesi di acidi grassi.

Il Beta-Idrossibutirrato si affianca ad altri due importanti composti corporei chetonici, che vengono prodotti quando il corpo è nello stato metabolico di chetosi. Essi sono l’acido acetoacetico e l’acetone.

Le quantità prodotte dagli acidi grassi sono rispettivamente: 78% dei chetoni totali nel sangue per il Beta-Idrossibutirrato, 20% per l’acetoacetico e 2% per l’acetone. Nei chetoni esogeni, ossia gli integratori che si assumono per via orale, non sono presenti i tre acidi del corpo ma solo il Beta-Idrossibutirrato.

Come avviene la produzione di Beta-Idrossibutirrato?

Il corpo umano utilizza due tipi principali di carburante:

– il glucosio che ci viene fornito da alimenti a base di carboidrati come pane, pasta, cereali ma anche frutta, verdura e prodotti caseari. Dà energia al corpo e ne permette il funzionamento. Può essere bruciato subito o viene immagazzinato nel fegato e nei muscoli in attesa di essere utilizzato;

– i chetoni che si accumulano nel nostro organismo quando questo inizia a bruciare i grassi per produrre energia. Entrano in gioco quando le fonti di glucosio sono scarse.

Quindi se si inizia a seguire una dieta molto povera di carboidrati ma con alto contenuto di grassi buoni, nota come dieta chetogenica, il corpo inizia a produrre composti organici chetonici incluso il Beta-Idrossibutirrato (BHB). Come abbiamo già detto si attiva un meccanismo che funge da fonte di combustibile alternativa a quella che invece si attiverebbe assumendo carboidrati.

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Un’altra situazione in cui viene prodotto il Beta-Idrossibutirrato è quando si pratica un lungo digiuno per circa sedici ore o più. Il corpo, in mancanza di cibi assunti, interpreta il digiuno come segno di una bassa assunzione di energia, sente che manca la giusta dose di “benzina” per garantire il funzionamento dell’organismo.

Per ristabilire un certo equilibrio aumenta la produzione di chetoni per avere accesso ad un’altra fonte di carburante. La produzione di corpi chetonici aiuta a salvare qualsiasi glucosio disponibile per il cervello. Quando il glucosio non è disponibile, gli acidi grassi e i corpi chetonici possono anche essere metabolizzati dal cervello.

Benefici Beta-Idrossibutirrato

Con la produzione di chetoni, compreso il Beta-Idrossibutirrato, il nostro organismo entra in uno stato di chetosi, come si direbbe in gergo tecnico, donando un senso di benessere al corpo.

Viene promosso un aumento dell’ossidazione dei grassi, bruciando sia i grassi alimentari che il proprio grasso corporeo.

principali effetti benefici dell’Beta-Idrossibutirrato sono:

– diminuzione del grasso corporeo
– riduzione della concentrazione di zuccheri nel sangue
– migliori prestazioni fisiche e mentali
– perdita di peso
controllo della fame nervosa ed emotiva
– controllo dei livelli ormonali che influenzano il peso.

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Studi e ricerche sul Beta-Idrossibutirrato

Alcuni studi hanno anche dimostrato altri benefici e usi del Beta-Idrossibutirrato: fa da supporto nella prevenzione e nel trattamento del diabete e dell’insulino-resistenza, gioca un ruolo anche nel trattamento dell’epilessia e nella lotta contro il cancro, aiuta il miglioramento della funzione cognitiva e favorisce la longevità.

Uno studio dell’Università di Yale ha mostrato che il Beta-Idrossibutirrato, prodotto in risposta al digiuno e alla dieta chetogenica, possiede spiccate proprietà anti-infiammatorie.

È in grado di bloccare un particolare settore del sistema immunitario, coinvolto in varie patologie in cui l’infiammazione è la causa scatenante. Ciò crea le basi per contrastare malattie come l’Alzheimer, il diabete di tipo 2, l’aterosclerosi e la sclerosi multipla.

Il digiuno ‘spegne’ le malattie infiammatorie. Dall’Alzheimer alla sclerosi multipla – Quotidiano Sanità (quotidianosanita.it)

Un altro studio condotto dal National Center for Biotechnology Information (USA) ha mostrato che una buona presenza nel sangue di chetadoni e quindi anche del Beta-Idrossibutirrato crea una diminuzione del senso di appetito.

Durante lo studio è stato somministrato un chetone estere (un tipo di chetone che si usa per la ricerca scientifica, non disponibile per il pubblico) e tra le 2 e le 4 ore dall’assunzione si sono abbassati i livelli plasmatici di grelina (l’ormone responsabile della sensazione di fame).

Fonte: A Ketone Ester Drink Lowers Human Ghrelin and Appetite (nih.gov)

Concentrazione di chetoni alti attenzione

Avere un tasso di chetoni troppo alto può essere dannoso per l’organismo. In particolare tutte le persone con diabete sono a rischio di accumulo di chetoni nel sangue. Se l’innalzamento dei chetoni nei pazienti diabetici non viene trattato, c’è il rischio di sviluppare un’altra condizione molto grave chiamata chetoacidosi diabetica (CAD). Questa a sua volta può comportare: gonfiore nel cervello, perdita di coscienza, coma diabetico e in casi estremi morte.

Per prevenire ripercussioni negative sul nostro organismo è bene conoscere i primi sintomi che possono indicare un innalzamento dei chetoni nel nostro corpo.

Essi sono: continua sensazione di secchezza alla bocca, presenza di livelli di zucchero nel sangue superiori a 240 milligrammi per decilitro (mg/dL), forte sete e minzione frequente.

Se non si riceve un trattamento adeguato, i sintomi possono progredire velocemente in: confusione mentale, estrema fatica, pelle arrossata, respiro con odore fruttato simile a quello dell’acetone, nausea e vomito.

È quindi estremamente importante controllare il livello dei chetoni nei pazienti diabetici e in tutte le persone affette da qualche malattia ogni volta che il livello di zucchero nel sangue è superiore a 240 milligrammi per decilitro (mg / dL) o quando si presentano uno o più sintomi fra quelli descritti sopra.

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